LaRepubblica: Cantine Barone quel Primitivo nel Cilento

“Che ci fa un Primitivo in Cilento? Un vigneto a 370 metri aperto ai venti di Sud-Ovest, caldi e bizzarri come il libeccio, in un Comune di 832 abitanti appena nella valle del fiume Alento, dà un vino di origini confuse ma netto del suo profilo. Francesco Barone, ambizioso cinquantenne, deve a nonno e bisnonno l’eredità, ma a una coraggiosa visione se “Cantine Barone” che dettano oggi un capitolo di storia dell’enologia campana. Cerca soci e li trova in una società di distribuzione, Giuseppe Di Fiore ed Emanuele Perrella (…) Per produrlo, basta Francesco Barone. Rilevata la cantina sociale, trova anche il partner giusto: Vincenzo Mercurio, un wine-maker curioso quanto versatile. Si dedica caparbio al Primitivo in una terra che dà più Aglianico e Aglianicone, ma senza rincorrere il modello di Manduria (…)” (Antonio Corbo)

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