La Repubblica: Mezzo ettaro per inventare uno spumante

“«Buongiorno, sono scalese». Nicola De Rosa, un omino educato e pensoso, si presenta all’incontro con l’enologo che aveva cercato con l’aria di chi ha qualcosa di importante da chiedere. Fine estate del 2020. Vincenzo Mercurio preparava le sue vendemmie, per un enologo sono giorni febbrili. Scalese, che vuol dire? Significa: uno dei 1.493 abitanti orgogliosi di Scala, borgo medioevale tra Agerola, Ravello, Atrani, incastrato fra le meraviglie della costiera amalfitana. (…) Vede che è in ansia. Nicola vuol far vino con solo mezzo ettaro di vigna. Il terreno lasciato dal nonno, Mario Esposito Afeltra. Sembra stanco, e spiega perché. Lavora come infermiere in una sala di rianimazione, sono tempi di Covid. Impossibile dirgli no. Sono passati due anni, il vino dei sogni c’è, si chiama “Scalese” (…)”. (Antonio Corbo)

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